Business France Italia al servizio degli investitori italiani in Francia

Il gruppo dolciario italiano Ferrero investirà 36M€ nei prossimi 18 mesi, per la digitalizzazione e modernizzazione delle linee di produzione, nel suo stabilimento francese di Villers-Ecalles (Normandia).

DEDALUS, leader europeo della e-health, ha previsto l’assunzione di oltre 200 persone qualificate in Francia per condurre svariati progetti relativi al miglioramento del percorso sanitario e la presa in carico globale del paziente. Inoltre, Dedalus inizierà nel 2022 dei grandi progetti collaborativi di R&S nella e-santé del futuro, in collaborazione con alcune regioni francesi e alcuni centri ospedalieri universitari.

Prima compagnia italiana di trasporto passeggeri, Trenitalia è stata pioniera nell’apertura del trasporto ferroviario alla concorrenza in Francia. L’azienda, che ha già investito 330 milioni di euro sul suolo francese, ha lanciato un nuovo piano di investimenti da 273 milioni € in tre anni con la creazione di 100 nuovi posti di lavoro e la possibilità per sempre più passeggeri francesi di poter prendere il treno.

Iveco Group ha lanciato un importante piano di investimenti di 60M€ destinato ai siti di produzione di IVECO BUS e HEULIEZ in Francia. Sviluppata nei centri di R&S del gruppo in Francia, una nuova gamma di bus elettrici verrà prodotta a Rothais in Francia. Il sito di Annonay lavorerà all’ibridazione e al miglioramento del rendimento energetico degli autobus urbani, tra cui la versione a biometano. Il sito di Vénissieux accoglierà il primo banco di prova per la convalida di autobus elettrici e a idrogeno.

Il gruppo Zambon ha appena annunciato un nuovo piano di investimenti che prevede la costruzione ad Avrillé di un nuovo sito di produzione pilota, l’aumento delle capacità produttive ed il raddoppio dei laboratori di R&S e del controllo qualità, creando ulteriori posti di lavoro qualificati. Una particolare attenzione sarà riservata all’impatto ambientale di questo sito, con un impianto di energia solare, un sistema di trattamento delle acque reflue con l’80% di acqua recuperata ed una unità di cogenerazione o trigenerazione.